Il confine, il segno tra il chiaro e lo scuro, il filo di corrente che cinta le vacche al pascolo, l’hardware, finito il cibo si devono spostare in un’altra cinta e via così, per le vacche… Il serpente striscia tra i sassi arroventati, sfrega su pagine scabrose, pomice di sogni avvelenati, tra i piediContinuaContinua a leggere “Il software.”
Archivi mensili:agosto 2017
Rime sparse.
Rime sparse. Senza mutande l’uccello che ballonzola volando tra i rami d’una gabbia di parole tante storie girano la chiave viva il fuoco brucia tutto quel che sa il mattino scorre il giorno fino a sera poi si tuffa nel cestino. Caccia grande quel che tolse una costola al cretino presta l’osso solo aiContinuaContinua a leggere “Rime sparse.”
Approccio.
Su! apri le gambe, fammi ficcar la lingua nel pozzo del tuo cruccio tanto mi serra il gozzo che ci levo il cappuccio piacere al desiderio è amare fuor di testa quanti ragni fanno covo il dì di festa. Non scorre vano il fiume dalla spiga bevuto a prezzo d’un lampo il tempo golosoContinuaContinua a leggere “Approccio.”
Pranzo al sacco.
Un super cazzo raffinato sul filo del rasoio s’è ritrovato, guarda di qui si vede il lupo guarda di là s’addensa il cupo, scegliere non può tra i due canali dove vorrebbe pigiar pedali, fatto non sembra per cadere ma per cagare dal suo sedere. Su tutte le strade s’affilano spade, contento eContinuaContinua a leggere “Pranzo al sacco.”
Esperimento.
Piacevole disordine, colori sparpagliati ad arte, le erbacce son piene di fiorellini graziosi, api ronzano golose, profumi fatati per far l’occhio abituato, onde si frangono alla prua, il vento gonfia la vela e prende via l’avventura. Sorsi d’acqua a questionar lo stato, quel che respira la polvere amara dell’illusione, nudo l’essere libero e fecondo,ContinuaContinua a leggere “Esperimento.”
Lo specchio.
Quattro parole a spasso fuori dall’aula di trasgressione stringono mano ad un segaiolo che a menarsi il casso ha l’occasione, tristo specchiare del suo paiolo. Non è fredda non è calda la puttana che si sogna, d’aprire bocca mena vanto che a succhiare quella cialda sopra il palco d’una gogna ci si butta senzaContinuaContinua a leggere “Lo specchio.”
La zattera.
Terra bruciata, silenzio tra le sfere, pallone scoppiato d’accezione enigmatica, poeta mongolfiera a librarsi sull’alte vette, basta un sassolino, zavorra la catena impiastricciata al fango sapere, libero giocondo uno zero tondo intorno al mondo, satellite disingranato fusto spiantato nel zig zag d’un fulmine lanciato, tuona e rimbomba lontano, acqua viva, l’onda ed il passar sull’ContinuaContinua a leggere “La zattera.”
Chimera.
Chimera. Rosso tramonto illumina la strada breve il tratto che porta alla sera soldatini di cera armati di spada su binari sbarrati incontro a Chimera. Cade la goccia dal cielo blu corre sull’onda davanti la fila spuma incantata d’un bianco tutu che al mare d’inganni ha tolto la pila. Veder la natura danzareContinuaContinua a leggere “Chimera.”
Il cannone.
L’argomento gira in tondo per la festa di san Giocondo nella botte chi ci piscia prende morsi da una biscia tuona il cielo temporale tutto quello che fa male la carretta della posta porta baci per quel che costa. Vento d’amore non spira invano sopra i calli della mano fatto acciaio d’un sol pezzoContinuaContinua a leggere “Il cannone.”
Botte piena e moglie ubriaca.
Gli effetti dell’affollamento fan cagnara ma la causa resta ignara, cani e porci non son fatti che per stare con i matti, mondo boia non conviene perché a patti non si tiene, frusta e forca fanno testo cosa vana è tutto il resto. Van le bestie a raccattare cosa han messo a seminare,ContinuaContinua a leggere “Botte piena e moglie ubriaca.”