Il cannone.

pulpito (2)

L’argomento gira in tondo

per la festa di san Giocondo

nella botte chi ci piscia

prende morsi da una biscia

tuona il cielo temporale

tutto quello che fa male

la carretta della posta

porta baci per quel che costa.

 

Vento d’amore non spira invano

sopra i calli della mano

fatto acciaio d’un sol pezzo

dalle fiamme del disprezzo

godere si può quel che si dice

piacere il gioco senza la lice

mentire non duole a quel che mente

sulla menzogna dell’altra gente.

 

Fiuta l’ardore della sua pista

vagar col naso alla sua vista

tinge il pennello d’oro colato

canzone breve d’uno scampato

conta sul dito quel che fa rischio

chiamar la cagna con un bel fischio

fatto non è per stare in croce

ma per trombare con la sua voce.

calici

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